Apericena con giovani dietro ai fornelli allo Show Kitchen di via Roma. Ce lo racconta lo chef de partie
Appuntamento particolare il giovedì allo Show Kitchen di via Roma. Un apericena con le pietanze nel kaiten (il tavolo che gira), tante specialità e una brigata di cuochi giovane e creativa.
“Facciamo un apericena molto ben curato – spiega Michele Ferrara, capopartita – un menù fisso più tante altre specialità che serviamo, le pietanze vengono servite in modalità finger (dentro bicchierini di varie tipologie, ndr) e messe sul tavolo stile giapponese con la fascia che gira. Un colpo d’occhio stupendo, il tutto accompagnato da musica dal vivo”.
Michele ha 25 anni, una passione per la cucina che nasce lontano, lo vede viaggiare con non pochi sacrifici: “Ho fatto il corso a pagamento dello Lal Sardegna presso le strutture del Forte village, a fine corso ho fatto lo stage gratuito per 12 ore giornaliere di un mese all’Hotel castello sempre del Forte. Ha avuto un ottimo contatto con lo chef Roberto Chergia che ora è executive chef al Chia laguna”.
Fortunatamente tramite una conoscenza dello chef del corso, Adriano Zucca, la prospettiva cambia: “Sono riuscito a partire a Parigi dove ho fatto sette mesi con lo chef Enrico Masia e tutta la colonia sarda che c’è nella società dove lavoravo, poi sono tornato e sono partito a cannigione a fare la stagione estiva…..e adesso l’ho finita al Tsk che appartiene all’Omnia privilege, una società importante che ha diversi hotel e tour operator e agenzie di viaggi, un progetto davvero interessante
Michele (cura primi e secondi) presenta la brigata di cucina, composta da 5 uomini: “Andrea lo chef è calabrese, Simone Sanna il secondo chef, Riccardo Porceddu il nostro sushiman che prepara l’ajò sushi, il sushi preparato con specialità casteddaie, un nostro piatto forte. Una brigata che gira intorno ai trent’anni di età”.
L’ajò sushi è fatto con specialità cagliaritane: anguilla arrosto, salmone marinato , scabecciu , bottarga, crema di formaggio.
Una particolarità dello Show Kitchen, aggiunge, “è la cucina che è a vista sulla sala, ci separa solo una vetrata trasparente, così che la gente dal tavolo ci vede mentre prepariamo i piatti e cuciniamo. Siamo, in poche parole, parte della festa”.