Magazine di musica made in Sardegna

Oggi intervistiamo Antonio Ravenna, in arte “Antonio Raw”, curatore del progetto “Sardinia in Musica”, vetrina a 360° per tutte le band del panorama sardo (e non solo).

– Quando è nato il S.I.M. (Sardinia in Musica) e da cosa ti è partita l idea?

Il S.I.M. è nato un po’ per scommessa a Settembre dell’ anno scorso, ed inizialmente l’ ho vissuto più che altro come un esperimento. Avrei voluto creare, ed è ancora quello lo scopo principale di questo progetto, un palco mediatico per i gruppi emergenti in Sardegna, in special modo per la scena Cagliaritana. Ci sono tantissimi ragazzi di talento con molta energia e tanta voglia di fare che fanno magari fatica ad imporsi sulla scena, e con il S.I.M. volevo dar loro voce e far sì che tutti potessero trovare il loro spazio, creando così un nuovo canale di comunicazione che andasse oltre il live. Dopo le prime interviste capii che il progetto aveva delle potenzialità, ma che non era quello il momento giusto per farlo partire a pieno regime. Ho quindi preferito metterlo in stand by e così è ripartito quest’ estate a Giugno.

– Quali sono stati i primi passi che hai fatto? Le prime interviste, e quando  l’idea si è trasformata in qualcosa di più concreto?

Dall’ idea alla messa in pratica il passo è stato davvero breve. Era, ed è, sì un progetto ambizioso, ma come ho detto era nato anche un po’ per scommessa e non c’ era veramente nulla da perderci. Così mi sono informato su quale fosse il primo concerto interessante in cui poter andare ed il giorno dopo mi sono presentato sotto il palco dell’ Exmà dove suonavano i The Beagles, una cover band dei Beatles non più attiva, ed abbiamo organizzato il primo reportage e la prima intervista del S.I.M

Sorprendentemente ho avuto un riscontro che non mi aspettavo; nel giro di due giorni gli articoli erano stati letti quasi da 800 utenti inoltre nei giorni seguenti qualche gruppo mi aveva contattato per partecipare al progetto. Inutile dire che la cosa mi abbia dato una gran voglia di continuare su questa strada!

– Prima di un intervista o di una recensione cosa fai? Ricerchi le domande e le curiosità sull intervistato?

Dipende dalle situazioni. Per quanto riguarda i gruppi emergenti preferisco andare e conoscerli di persona. Non cerco le registrazioni online, anche perché penso che soprattutto per quanto riguarda un gruppo agli inizi il live sia il vero banco di prova, dove puoi dimostrare quanto sei bravo al di là magari delle finanze ridotte che incidono direttamente sulla qualità di una registrazione. Quindi vado semplicemente ad un loro concerto e li ascolto.

Ci tengo a precisare che non sono un esperto di musica, tutt’ altro. Guardo agli artisti esattamente da spettatore, e come io in prima persona sono curioso di sapere qualcosa in più su un gruppo che fa bella musica, così credo che questa stessa curiosità possano averla tanti altri ragazzi come me, e da lì le domande vengono spontaneamente. Ho però avuto modo di intervistare anche artisti affermati che si sono esibiti qui a Cagliari, come Max Gazzè, Fedez e Irene Grandi per citarne alcuni, ed in questo caso è stato ovviamente doveroso fare alcune ricerche e prepararsi al meglio.

– Fino ad ora che gruppi luoghi o persone hai intervistato? La piú lontana? La più importante ? Quella che ti ha toccato di più?

Purtroppo, a causa delle finanze soprattutto, difficilmente ho potuto spostarmi dalla zona del Cagliaritano, anche se spero che con una maggior organizzazione questo possa esser possibile in un futuro prossimo. Il target artistico è stato molto vario, proprio poichè mi piace l’ idea che si possa parlare liberamente di musica. Grazie all’ aiuto di validissimi collaboratori ho avuto modo di esplorare generi musicali di cui non sarei stato in grado di parlare esaurientemente, e quindi rinnovo i miei ringraziamenti a Alessandro Loddo e Mattia Melis per il preziosissimo aiuto. Hanno così permesso al SIM di spaziare dal Rock al Jazz, passando per la musica classica ed il blues. In questi mesi ho avuto modo di vivere molte esperienze bellissime, per le quali devo ringraziare senza dubbio Paolo Gaddari della Republic e la Sardegna Concerti, che credendo in questo progetto mi hanno fatto entrare in contatto con artisti affermati della scena musicale nostrana e non che mai avrei pensato di poter intervistare. Credo che tra tutte le interviste quella fatta ad Irene Grandi sia stata la più importante per me, poiché è stata quella che mi ha fatto capire che in questo progetto ci si può credere davvero.

– Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho alcune idee che spero possano realizzarsi a breve, e sono molto fiducioso. Mi piacerebbe portare il SIM su carta stampata con distribuzione gratuita nelle università e nei licei, ma per ora siamo ancora in fase di studio. Inoltre vorrei dare una scossa all’ ambiente della musica dal vivo che in inverno perde un po’ di energia, e così a breve legherò il nome del S.I.M. ad alcune associazioni universitarie per organizzare delle serate rivolte agli studenti cercando di coinvolgere il maggior numero possibile di artisti.

Se volete dare anche solo un semplice sguardo al progetto visitate il sito: http://www.sardignainmusica.com/

 a cura di Alessio Deiana (@aastrikereport)

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