LoSapevateChe in Sardegna, nella Riviera del Corallo di Alghero, nell’antichità il corallo veniva pescato con una croce di legno o di ferro a cui venivano legati pezzi di rete e trascinati nel fondale? Da qui il forte depauperamento a fronte di una raccolta molto limitata, in quanto la maggior parte del corallo veniva lasciata sul fondo e quindi persa. Senza considerare il danno complessivo per tutto l’ecosistema. Oggi il Corallium rubrum si trova solo molto in profondità, a circa 140 metri, e viene pescato da corallari specializzati.
Anticamente ad Alghero c’era così tanto corallo che fu istituita addirittura una Banca del Corallo (Caixa del Cural,) che deteneva un fondo in corallo per finanziare le opere pubbliche, come avvenne per finanziare la costruzione di parte della cattedrale. Non per nulla viene chiamato “oro rosso”.
Oggi nell’area marina protetta Capo Caccia-Isola Piana è stato avviato un progetto di ripopolamento che prevede l’impianto di piccoli rametti in grossi massi di granito che poi vengono affondati. Considerato che il corallo, in condizioni normali cresce circa 1-3 cm all’anno, ci vorrà un po’ di tempo prima che si possa riformare una grossa colonia, ma almeno abbiamo iniziato!
A proposito, sapete tutti che il corallo è un animale parente stretto di meduse, attinie, gorgonie ?