Milano non mi ha mai fatto impazzire, c’ero stato qualche anno fa. Non mi ha mai trasmesso nulla, pur riconoscendola come la città del business per eccellenza.
Ci sono tornato qualche settimana fa, solo per sentirmi dire di avere la Sclerosi Multipla. Viaggio di piacere insomma.
Iniziò il 25 dicembre 2013 mentre andavo al pranzo di Natale con la mia famiglia. Un formicolio che partiva dai piedi e saliva sino all’altezza dei miei pettorali per niente scolpiti. Interrompo il pranzo e vado in ospedale. Allora, dopo una settimana di degenza, era solo un fenomeno demielinizzante all’altezza della cervicale. Poi 6 mesi di attesa per sapere che invece è una cosa con cui dovròi fare i conti per tutta la vita.
Vi giuro, che sto scrivendo col sorriso, divertito. Conoscere un problema, anche se non esattamente la cosa più simpatica che a 26 anni si vorrebbe sentirsi dire, è sicuramente un ottimo punto di partenza per affrontarlo.
Di questo genere di problemi solitamente si tende a non parlarne con nessuno o comunque solo con poche persone. Parlando con i miei “colleghi di malattia” è sempre venuta fuori la paura di parlarne, per non essere emarginati. Questa paura non mi appartiene, ma ne ho un’altra. Appena saputo del mio problema, mi è capitato che alcune persone iniziassero ad avere nei miei confronti il classico atteggiamento che si ha con un diversamente abile. Te ne accorgi, leggi nei loro occhi la paura di parlarti liberamente, la stupida necessità di trattarti sempre bene, non contraddirti, farti una serie di complimenti quasi sempre gratuiti, assecondare qualsiasi tuo desiderio.
Quando ho notato questi atteggiamenti ho avuto paura, lo confesso. E’ stato il primo istante in cui mi sono sentito davvero malato. Questo è il motivo per cui ho deciso di scrivere, perchè non ricapiti più, per continuare ad essere trattato come sempre, come prima del 25 dicembre scorso.
Non ci sono, attualmente motivi per cui debba essere trattato diversamente. Ho qualche piccolo inconveniente come una memoria meno forte(anche se non è mai stato il mio pezzo forte), alcune volte mi capita di perdere la concentrazione molto facilmente(cosa utile quando stai ascoltando persone che raccontano cazzate colossali), a volte mi può mancare la sensibilità nelle mani(ma non lavoro diamanti), faccio qualche errore di scrittura in più(quindi se trovate errori non prendetemi in giro), mi arrabbio molto più facilmente(infatti la Sclerosi viene chiamata la malattia dei nervi scoperti).
Questi sono i miei “problemi”. Ma questi sono nulla a confronto di quello che leggerete sotto.
– Faccio quello che ho sempre fatto, sport compreso, mi stanco solo più facilmente (ed è un’ottima scusa quando non ho voglia di fare sport, e nessuno ti dice che sei svogliato)
– Lavoro come prima, più di prima, con maggiore intensità e passione(il mio lavoro è un forte elemento di equilibrio nella mia vita)
– Lavoro più di molte persone “non malate”, perchè ho voglia di farlo e mi piace ciò che faccio
– Ho una sfera di relazioni normalissima, come tutti. Esco con i miei amici, mi diverto.
– Non mi sento infelice, anzi, ho tutto ciò che mi serve per essere felice
– Sono completamente indipendente in quello che faccio e in quello che decido.(Per lavoro lo faccio anche per i clienti, compresi quelli più cocciuti)
Avete ancora voglia di trattarmi da malato?
Alla mia famiglia, perchè sono più forti di me.
A Ludovica, perchè mi ama.
Ai miei Amici, perchè ci sono sempre.
A me, perchè ho scelto di non essere malato.