Comincia la ricerca per ogni comune sardo di una figura che stimoli la rivoluzione tecnologica. Obiettivo è passare da 8 a 377 Digital Champion entro il 2015. Prima riunione il 31 gennaio a Ottana.
La sfida, nel breve periodo, è entusiasmante: arrivare a nominare un Digital Champion (DC) per ciascuno dei 377 comuni dell’isola e poi, in un’ottica più estesa, avviare tutti insieme un progetto unico e coordinato per superare il digital divide (“divario digitale”) esistente fra le comunità sarde.
I primi 8 campioni digitali regionali, nominati a Roma lo scorso novembre, hanno già messo in piedi in soli due mesi una rete di candidati – tra segnalazioni e candidature dirette sul sito – che contribuiranno all’evangelizzazione digitale di 54 comuni.
Una rivoluzione porta a porta e l’opportunità per la Sardegna di raccogliere tutti i benefici delle nuove frontiere di internet. Queste le premesse della prima riunione Plenaria dei Digital Champion Sardegna – la rappresentanza isolana di quella carica di “ambasciatore dell’innovazione” istituita dall’Unione Europea nel 2012 e rappresentata a livello nazionale dal giornalista Riccardo Luna – in programma il 31 gennaio alle 11 nel Salone Lussu in Via E. Lussu a Ottana (NU).
Nel corso della Plenaria, primo meeting ufficiale dei DC, si potranno segnalare eventuali persone di riferimento per i comuni ancora scoperti – 323 in tutto – e tracciare un primo scenario regionale in termini di “presenza” digitale.
Obiettivo dell’incontro iniziare a definire le linee guida per una strategia comune di azioni da coordinare a livello locale e regionale per diffondere competenze e buone pratiche nel campo dell’Information and Communication Technology (ICT).
La figura del Digital Champion locale sarà fondamentale per stimolare le governance del territorio a tutelare i diritti del cittadini nel digitale in assenza di banda larga, wi-fi libero, accessibilità alla pubblica amministrazione e educazione all’utilizzo del digitale. Un processo lento, certo, ma verso la consapevolezza: un progetto di mobilitazione dal basso, verso amministrazioni e generazioni non ancora del tutto pronte ad affrontare argomenti sull’innovazione. La rete capillare sosterrà i processi decisionali pubblici, diventerà supporto laddove le competenze sono carenti, stimolerà l’approccio a internet come libertà di azione, come nuovo impulso alle idee, condivisione e apertura al mondo virtuale.
Le economie emergenti di oggi, un tempo considerate “terzo mondo”, hanno superato le barriere tecnologiche per dare slancio e ritmo allo sviluppo individuale e creativo: una motivazione che sta cambiando la percezione dell’impossibile da parte di alcune comunità e di governi. Il Digital Champion – incarico non retribuito, senza staff e senza budget – potrà fornire un contributo fondamentale per abilitare tutta quella fascia di popolazione che ancora fa fatica a rapportarsi quotidianamente con i nuovi dispositivi (“device”) tecnologici, contribuendo da una parte alla crescita e al miglioramento di una condizione soggettiva e, dall’altra, al miglioramento nel breve periodo della capacità collettiva di cambiare le cose attraverso la leva del digitale.
La Sardegna ha da sempre avuto un rapporto privilegiato con internet e con il web ed è tempo che ciascuna comunità si attivi per conquistare con armi positive il mondo virtuale.
Tutte le informazioni sul progetto nazionale ed europeo sono disponibili sul sito www.digitalchampions.it