Luca ha 19 anni. Non ha preso il diploma e ha deciso un giorno, a 17, di prendere e partire cercando fortuna in Germania lasciando tutto il suo mondo di certezze e cagliaritanità e cominciando una seconda vita, in cucina. Ora si trova a Kothen, un piccolo paese conquistato da sardi. Lo abbiamo intervistato.
– Luca, come e perché la decisione di partire?
L’ho presa veramente in un tempo brevissimo! esattamente l’estate del 2013 arrivò in vacanza in Sardegna il cugino di mio padre, che da anni vive in Germania e così mi fu fatta la proposta. Senza pensarci due volte, anche se non ero ancora maggiorenne, ho detto subito di sì e quindi, tempo un mese, ero già arrivato a destinazione.
– Dove ti trovi esattamente?
– Un piccolo bilancio a distanza di due anni?
Bene, si sta bene, sia riguardo la cultura che hanno che per le meraviglie che ci sono. La Germania è al centro dell’Europa quindi è perfetta per spostarsi. L’unico difetto che da sardo è ‘giustificabile’ è il freddo, ma alla fine si resiste e si va avanti. Meglio il freddo e la soddisfazione, che il caldo e i problemi.
– Come si svolge il tuo lavoro?
Intanto premetto che ho un lavoro grazie al cugino di mio padre che conosceva i proprietari del locale dove sono impiegato, ma non è stato facile. Ho dovuto fare la solita gavetta, partendo dal lavapiatti. Fortunatamente è durata molto poco, in due anni posso vantare qualche abilità in cucina. Anche se dovrò fare ancora tantissima strada, per i miei diciannove anni sono fin troppo avanti e di questo ne vado fiero, ho trovato la mia passione e non mi spaventa stare tutto il giorno tutti i giorni in cucina, anzi…!
– Cosa porteresti dalla Sardegna in Germania e ovviamente cosa in Sardegna dalla Germania?
Della Sardegna in Germania porterei il caldo il mare e la mia famiglia. Di Cagliari ad essere sincero mi manca un po’ tutto, anche la sua monotonia forse, ma questo è normale, alla fine è sempre il posto dove sono nato.
– Quali sensazioni ti dà vivere da solo, lontano dai tuoi affetti?
La vita da solo all’estero? posso darti solo un giudizio personale visto che ognuno la vive a proprio modo a seconda delle persone che incontra e delle situazioni in cui si trova. In ogni caso per un ragazzo di 17 anni che non si sapeva fare neanche una lavatrice come me è stata un po’ dura all’inizio, poi ci si abitua a tutto e prendi un nuovo stile di vita. E ti accorgi di potercela fare.
– Che consigli daresti a chi vuol partire?
Sicuramente di abituarsi a nuove persone, caratteri, posti, temperature e cibi senza timori. Non è facile ma se stai bene vuol dire che la scelta è quella giusta!
– Come mai non hai preso il diploma?
Sono arrivato a 17 anni qui e sinceramente non mi pento di questa mia scelta, so quanto valgo e non mi serve nessun pezzo di carta per dimostrarlo, Se avessi voluto fare nella mia vita un altro tipo di lavoro sicuramente avrei scelto l’università, ma non è stato questo il caso. Ho deciso di prendere una strada diversa, con i suoi pro e contro. Non mi pento, e son certo che riuscirò a realizzarmi, con il coraggio e l’umiltà che ho scoperto qui, quando sono stato messo alla prova.