In barba a quanto dichiarato poco tempo fa dal leader dei Coldplay, Chris Martin («il rock è morto, il futuro della musica sta nei nuovi suoni e nei nuovi modi di trattare le voci»), sono sempre di più i giovani che si avvicinano al rock e ai suoi suoni. La scena musicale cagliaritana (quella che se fossimo fighi definiremmo underground), pullula di nuovi talenti e di ragazzi che, cresciuti a pane e Led Zeppelin (o chi per loro, fate voi) si avvicinano alla chitarra elettrica e non la mollano più. Tra questi ragazzi c’è Laura Sau, già fondatrice, voce e chitarra ritmica dei Riots (la nostra intervista a loro QUI), che a distanza di un anno ritroviamo per parlare di un nuovo progetto: una rockband formata da sole donne. Tra paure ed entusiasmo, ma con in mezzo tanta musica, ci racconta come sta andando questo nuovo percorso. Per dimostrare a tutti che no, il rock non è morto. E non morirà mai.
Ciao Laura, bentornata su Sciradì. A distanza di quasi un anno ti ritroviamo in un’altra rockband con un altro progetto: cosa è cambiato in quest’anno e dove nasce l’idea di un gruppo tutto al femminile?
«Ciao Riccardo, e saluti a tutta la relazione di Sciradì! Quest’anno, più che esser cambiato qualcosa, diciamo che mi son data più da fare in ambito musicale. Ho partecipato a diversi progetti e ho conosciuto anche più musicisti. In particolare mi è capitato tempo fa di scambiare due chiacchiere con Stefania Cugia (la bassista del gruppo – già bassista dei Rising Silence e dei Black Ace), che era intenzionata a creare una band tutta al femminile; l’idea mi è piaciuta da subito, e ho deciso di provare a lanciarmi in questo nuovo progetto, in cui ho il ruolo di chitarrista solista e cori. Anche le altre componenti (Giorgia Pillai alla voce e Marta Camba alla batteria – già membri del gruppo Step Over) avevano in mente di creare un gruppo rock formato solo da ragazze, e chiacchierando con Stefania l’idea si è potuta concretizzare. Ed eccoci qua, con il nostro progetto appena avviato e che non vediamo l’ora di far sentire!»
Chi ha scelto e da dove viene il nome ‘Mymisses’?
«Il nome è il nostro argomento taboo! Abbiamo passato più di un mese di brainstorming buttando giù tante idee diverse. Non siamo mai riuscite a trovare un punto d’accordo, nonostante avessimo proposto una marea di nomi interessanti. Alla fine abbiamo optato per qualcosa che di per sé non avesse significato: Mymisses andrebbe letto, infatti, con l’accento sulla “y”. E non vuol dire “Le mie signorine”, ma può essere interpretato liberamente. Semplicemente pare che suoni bene!»
Quali sonorità ci prometti che sentiremo con le Mymisses?
«Il progetto è fresco fresco, ci stiamo ancora conoscendo in termini musicali, quindi è davvero difficile fare promesse su un sound che di sicuro si modificherà con il tempo. Siamo tutte certe, però, che verrà fuori qualcosa di “cazzuto”: vorremmo proporre qualcosa che non sia scontato e che rispetti le sonorità alternative rock, hard rock e metal, che tutte noi apprezziamo tanto. È raro trovare musiciste donne che siano intenzionate a suonare questo tipo di musica; speriamo di riuscire a farlo anche meglio degli uomini a questo punto!»
Già con i Riots ti abbiamo visto esprimere creatività nella stesura di testi originali. Ci sarà una componente autorale nelle Mymisses? Qualcuna di voi scrive pezzi inediti?
«Tutte noi ci siamo imbattute nella scrittura di pezzi inediti con gli altri nostri progetti, e l’idea di farlo ovviamente c’è anche per le Mymisses. Come ho detto prima, abbiamo ancora bisogno di tempo per conoscerci meglio musicalmente e capire bene che tipo di sound possiamo e vogliamo ottenere. Ma son certa che, trovando la giusta coesione, butteremo giù tante idee e potranno uscire dei pezzi interessanti».
Pensi che la scelta di un gruppo di sole donne possa rappresentare un ostacolo nel coinvolgimento del pubblico o, invece, sarà un elemento di attrazione?
«Secondo me potrebbe essere un elemento di attrazione, proprio perché non si vedono spesso delle ragazze che suonano questo genere. In questi anni stanno spopolando sempre di più i gruppi con le frontwomen, ma è raro trovarne composti unicamente da donne. Per cui se proporremo qualcosa di nuovo e soprattutto lo faremo bene, potremo essere apprezzate e motivate a continuare su questa strada!»
Qual è il vostro obiettivo musicale?
«L’obiettivo è come sempre divertirsi, suonare, e convincere che il rock non è morto; e soprattutto convincere che quattro ragazze “cazzute” e motivate sono valide tanto quanto gli uomini!»
Progetti per il futuro?
«Vogliamo creare un repertorio vasto per suonare tanto live, e proporre sempre diversi pezzi. Ci piacerebbe girare di paese in paese e suonare nei vari locali per farci conoscere, magari arrivare a fare anche un piccolo tour in città fuori dall’isola! Sembra un progetto irrealizzabile, ma se le cose funzioneranno e saremo abbastanza motivate potremmo lanciarci in quest’avventura unica. Forse è ancora troppo presto per parlare, ma sicuramente siamo convinte di ciò che vogliamo fare!»
Dove potremo vedervi live?
«Faremo il nostro esordio live il 5 Gennaio alla Cueva Rock (Quartucciu) al WOMEN IN ROCK 2016 (evento per il quale sto collaborando con Stefania nell’organizzazione). Durante questa serata si esibiranno unicamente artiste, cantanti e attrici della scena sarda e cagliaritana, e tutto il ricavato andrà in beneficenza alla LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori). Non potevamo pensare a un esordio migliore, visto che solitamente il pubblico della Cueva è un pubblico molto caloroso, e soprattutto stiamo suonando per una causa importante. Questo è il link dell’evento: https://www.facebook.com/events/1535116006810076/. Non abbiamo altre date fissate per il momento, ma credo che da febbraio saremo attive nei locali di Cagliari e hinterland».
Come possiamo visitarvi sul web?
«Potete visitare la nostra pagina Facebook digitando “Mymisses”, o direttamente al link https://www.facebook.com/MymissesFemaleBand/. Per qualsiasi tipo di richiesta si può mandare un messaggio privato alla pagina (o all’indirizzo e-mail mymissesrockband@hotmail.com) e risponderemo il prima possibile. Siamo anche su Instagram con il nome “mymisses_femalerockband”, o direttamente al link https://www.instagram.com/mymisses_femalerockband/. A breve apriremo anche un canale Youtube! Seguiteci e rimarrete sempre aggiornati».
Ringraziamo Laura e le Mymisses per la disponibilità e auguriamo loro un futuro ricco di soddisfazioni.
Riccardo Soro
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