Storie: Marco Luciano, un trainer sardo per la Commissione Europea

Riprendiamo le interviste con i cagliaritani d’esportazione, storie di persone che hanno lasciato la nostra terra e si sono creati una nuova opportunità fuori dall’Isola. Per sentirne i punti di vista, i consigli e i pensieri.

Oggi parliamo di Marco Luciano, 36 anni, che nonostante il suo cognome lasci pensare il contrario, è cagliaritano DOC dalla nascita, e da 9 anni vive a Bruxelles in Belgio dove lavora come senior trainerIT per la Commissione Europea.

Un trainer è un formatore aziendale, forma le persone creando i training (le formazioni), sia in aula che a distanza (e-learning in termine tecnico), su procedure e sui software utilizzati in interno all’azienda (in questo caso alla Commissione UE).
– La più classica delle domande. Quando e perchè hai deciso di lasciare la Sardegna?
Nel lontano 2008, lavoravo già a Cagliari per una multinazionale americana, e cavandomela con le lingue grazie all’Erasmus (ragazzi, FATELO! non è una perdita di tempo, FATELO!), ho deciso di provare un’avventura internazionale
– Torniamo indietro come se avessimo una macchina del tempo e parliamo di ricordi d’infanzia
Il liceo Pacinotti, i professori e gli amici di una vita, le focacce di Mondo durante la ricreazione, le estati passate a Villasimius, le prime serate in disco al Mambo del Poetto, all’Hangar o al Charlie
– Cosa hai fatto quando sei andato via? Come ti sei organizzato?
Ho inizialmente vissuto con un amico co-inquilino per limitare le spese, sono venuto con un po’ di soldi da parte per sopravvivere i primi mesi, e mi sono messo a mandare curriculum ogni giorno, facendo attenzione alle lettere di presentazione, ed affrontando vari colloqui che fungono da test ed allenamento per capire come funziona il mercato del lavoro locale
– Ad un ragazzo che ha intenzione di partire all’estero cosa consiglieresti?
In primo luogo, di non partire allo sbaraglio tipo armata brancaleone o spammando gruppi Facebook di italiani all’estero con domande stupide tipo “c’è lavoro li?”. Scegliere una città che già si conosce, oppure una nuova e visitarla piu volte per capire se veramente puo fare al caso proprio
Bisogna assicurarsi di avere delle basi (anche minime) per la lingua: inutile partire in Germania/Svizzera tedesca senza basi di tedesco o in Francia/Belgio/Svizzera francese senza basi di francese. Poi si possono fare corsi sul posto ma delle basi minime minime bisogna averle. Un eccezione la fanno i posti del nord Europa (Danimarca, Svezia, etc…) dove si puo partire anche col solo inglese.
Altra cosa importante è avere un gruzzoletto da parte. Con gruzzoletto intendo di contare come minimo, a seconda della nazione, tra i 700 e i 1500 euro al mese da moltiplicare per ogni mese che si vuole restare li, per i primi mesi. Conosco decine di persone che si sono scontrate contro un muro perchè sono partite con “500 euro sulla postepay” allo sbaraglio e si sono svegliate nella brutta realtà di aver finito i soldi per poter mangiare. Contate che, ad esempio, a Bruxelles dove la disoccupazione è del 15%, ci vogliono 2-3 mesi per trovare un lavoro.
Poi ci sono i gruppi facebook “italiani a XXXX” con XXXX il nome della città dove si vuole andare, possono essere d’aiuto per capire come funziona la città, fermo restando che bisogna osservare le domande già poste, e non chiedere stupidaggini tipo “dove si comprano i biglietti dell’autobus”.
Non scoraggiarsi e lanciarsi, anche se si rischia di fare figuracce, ci siamo passati tutti. E ricordate che con le low-cost si è a 2 ore di volo da casa (ci vuole di piu a fare Cagliari-Olbia in treno) e che con le nuove tecnologie la lontananza non si sente più 😉  Buona fortuna!

– Ci sono opportunità di lavoro per giovani sardi nel tuo campo? che contatti puoi dare?
Le opportunità ci sono per tutti, sopratutto nel mio campo. Per quello ho consigliato di imparare le lingue ed eventualmente un linguaggio di programmazione. E’ il futuro. Innanzitutto ormai nel mio campo le aziende assumono via Linkedin e postano le posizioni aperte li. Consiglio di dargli un occhiata, sopratutto alla nuova sezione Linkedin Jobs.

Tu sei finito a Nord, in Belgio, lati positivi e negativi di questo paese che oramai conosci come le tue tasche?
Lati positivi:  ambiente internazionale e multiculturale, centro geografico che permette di spostarsi con facilità dappertutto in Europa
Lati negativi: ovviamente il meteo e (stranamente) la disorganizzazione belga che assomiglia tantissimo a quella italiana, per moltissimi aspetti. Ebbene si, l’erba del vicino non è sempre piu verde. E’ o non è il paese dei paradossi ? Se non ci credete, hanno persino sviluppato una pagina facebook dove postano le “soluzioni belghe” (Belgian Solutions), nella quale molto sarcasticamente si prendono in giro da soli.  la prova? https://www.facebook.com/

Belgiansolutions/

– Cosa porteresti dal Belgio in Sardegna e viceversa?

Dal Belgio in Sardegna porterei la facilità di poter iscriversi ad un centro per l’impiego e la possibilità di essere seguiti per trovare un lavoro da dei consulenti specializzati, e la possibilità di seguire decine di formazioni gratuite professionali che ti portano alla fine a trovare un impiego. Dalla Sardegna in Belgio porterei ovviamente il clima, la cucina, ma anche la possibilità nel sapersi adattare ed essere flessibili. A volte il seguire troppo schemi predefiniti non paga:un belga è stato abituato sempre a proporti soluzioni con uno schema che prevede A, B o C come risposte. Nel caso arrivi D o E, va nel pallone e non sa cosa fare. Come un computer in crash.
– Parliamo invece di tanti ragazzi sardi che magari sono fermi e in attesa di qualcosa…Cosa consiglieresti oggi a un giovane al bivio?
Di coltivare i suoi interessi ed aprirsi a conoscere nuove cose, ad essere curioso. Curioso di sapere come funziona altrove, curioso nel viaggiare, curioso nell’imparare le lingue. Non limitarsi alla propria comfort-zone che va da Cagliari a Villasimius o Pula. Uscire dalla Sardegna e viaggiare. Il viaggio ti apre la mente e ti fa scoprire nuovi orizzonti. Inoltre non pensare in maniera limitata, semplicemente imparando una nuova lingua (all’inizio con inevitabili errori) gli si possono aprire 1000 nuovi scenari prima irrealizzabili. E di considerare che imparare la lingua non è fine a se stesso, una lingua nuova è uno strumento per poter decodificare il mondo di oggi.
Se uno è appassionato di nuove tecnologie, di imparare assolutamente un linguaggio di programmazione. Nei lavori del futuro sarà richiesto sempre di piu, a tutti i livelli. Si stima che il 90% dei bambini che sono alle elementari oggi, faranno un lavoro che tutt’oggi ancora non esiste.
– Angolo passioni: canzoni, libri e altre cose che ti piacciono
Sono un grande consumatore di cinema, serie tv e musica. Sono appassionato di spazio, scienza e fantascienza. Il mio film preferito degli ultimi anni è Interstellar di Christopher Nolan. Per quanto riguarda la musica spazio tra diversi generi. Ultimamente la colonna sonora dei miei viaggi è fatta da 2 album del gruppo di musica elettronica francese M83 che vi consiglio: Saturdays = Youth del 2008 e il meraviglioso Hurry Up, We’re Dreaming. Vi consiglio inoltre l’album d’esordio In a Perfect World del gruppo irlandese Kodaline, non molto conosciuto in Italia, ricordo molto i Coldplay dei primi anni. Notevole.

– Da poco sei stato bannato su fb, cosa è successo?

E’ stato davvero strano essere stato privato di Facebook e Messenger per 24h e mi ha fatto aprire gli occhi sullo strapotere che i social network ormai hanno assunto nelle nostre vite. E’ successo che seguo molto l’attualità e mi è capitato di commentare una notizia sul nuovo decreto vaccini, ed in questo caso ho attaccato un altro utente, un “anti vaccinista”. Due giorni dopo, appena sbarcato da un volo, mi sono ritrovato sbattuto fuori da Facebook con una semplice notifica di “infrazione dei community standard”. Senza alcun appello, senza alcuna possibilità di ribattere. Solo il freddo algoritmo di Facebook contro di te. E’ stato disarmante. Difatti le segnalazioni Facebook sono gestite, per la maggiorparte, da dagli algoritmi. Se un post o un commento riceve troppe segnalazioni negative, Facebook da per scontato che siano autentiche e quindi ti punisce. E gli anti-vaccinisti e complottisti vari, purtroppo, fanno “massa critica”. Cosi come hanno organizzato il mail-bombing ad Enrico Mentana, in massa hanno segnalato il mio commento. Per fortuna dopo 24 ore il ban è stato rimosso ma cio non toglie che dobbiamo veramente riflettere sul fatto di affidare tutta la nostra vita digitale ad una società privata che puo tagliarci fuori da un momento all’altro senza alcuna giustificazione

– Come vedi l’Italia e la Sardegna di questi tempi?
Purtroppo la vedo sempre più a due velocità. Il Nord (Milano in particolar modo) è diventata un oasi di freschezza e nuove idee, il vero motore economico dell’Italia e forse l’unica città italiana che puo paragonarsi alle altre capitali europee. Il sud invece, purtroppo, sempre più indietro. Ma ci sono tante piccole eccellenze e belle storie anche in Sardegna, che hanno la necessità di essere sostenute. Ci sono bei progetti e storie di successo che vanno incoraggiate.
– Una frase che ti ha cambiato la vita
 negli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di fila, capisco che c’è qualcosa che deve essere cambiato. Steve Jobs nel discorso agli studenti di Stanford è qualcosa da ascoltare sempre!
– La più bella soddisfazione?
Il fatto di vedere facce contente ogni qualvolta faccio conoscere la Sardegna a qualche turista straniero, consigliandogli itinerari, luoghi ed esperienze locali. Insomma quando faccio la Proloco dell’Isola 😉
– L’insegnamento che hai ricevuto da un errore
E’ capitato di aver perso un lavoro perchè mi sono sopravalutato e pensavo di essere “invincibile”. Mai pensare di essere arrivati, e dare sempre il massimo, la vita lavorativa è fatta di ostacoli e si è sempre sotto il giudizio di qualcuno. Quindi dare sempre il massimo di se.
– Quando si finisce di esser giovani?
Dipende cosa si intende per “giovani”. Essere giovani è uno stato mentale puo finire a 25 anni cosi come puo finire a 50. Chiaro che col tempo cambiano le cose che si fanno, le abitudini e le preferenze, ci si mantiene giovani facendo sempre nuove esperienze, non stancandosi mai di imparare.
– Tornerai in Sardegna?
Per il momento no, anzi, sto valutando altre opportunità professionali in un altro paese europeo, quindi cambiando nuovamente. Forse, in futuro, non è escluso, ma per il momento preferisco stare all’estero.

 

 

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