6 Settembre 1995/ 6 Settembre 2020.
Venticinque anni fa ci lasciava nelle acque di Carloforte lo scrittore Sergio Atzeni
<<Passavamo sulla terra leggeri come acqua, disse Antonio Setzu, come acqua che scorre, salta, giù dalla conca piena della fonte, scivola e serpeggia fra muschi e felci, fino alle radici delle sughere e dei mandorli o scende scivolando sulle pietre, per i monti e i colli fino al piano, dai torrenti al fiume, a farsi lenta verso le paludi e il mare, chiamata in vapore dal sole a diventare nube dominata dai venti e pioggia benedetta. A parte la follia di ucciderci l’un l’altro per motivi irrilevanti, eravamo felici>>
Passavamo sulla terra leggeri è uno dei libri dello scrittore Sergio Atzeni, che racconta la storia dell’isola dei “s’ard”, che nell’antica lingua significa “danzatori delle stelle”. Grazie a lui Cagliari è entrata di diritto nella “geografia identitaria sarda e nell’atlante letterario italiano”. Così racconta la giornalista Gigliola Sulis. Mai prima di lui uno scrittore ne aveva esaltato la bellezza. La sua memoria, ancora oggi continua a ispirare: omaggi in musica da Paolo Fresu, Gavino Murgia, Elena Ledda, adattamenti teatrali e cinematografici i film Il figlio di Bakunìn diretto da Gianfranco Cabiddu, 1997 e Bellas mariposas di Salvatore Mereu, 2012. Oggi, ci mancano “le parole nuove” e le storie che avrebbe creato, in tempi tanto difficili, per raccontarci chi siamo, e ancor di più ciò che vogliamo essere.
Per il patrimonio che lo scrittore ci ha lasciato, in ogni casa ci dovrebbe essere un suo libro.