Di Giulia Loglio

Signore e signori venghino, il Natale sta per essere servito, con qualche novità è vero, ma andrà in scena in ogni caso anche quest’anno e così pure i saldi di gennaio”

Per non rischiare che la paura, infusa per mesi in endovena attraverso TV e giornali, rischi di farvi evitare negozi e centri commerciali lo Stato vi fa un regalo, anzi due.

Il primo è il cashback, che tradotto è uno sconto del 10% su quello che acquisterete a partire da oggi 8 fino al 31 dicembre. Uno sconto che però ha un tetto massimo di rimborso quindi attenzione, evitate di farvi sodomizzare dai seducenti discorsi di abili venditori e comprate solo ciò che vi serve davvero.


Il secondo regalo è la lotteria degli scontrini. Da gennaio per ogni scontrino (anche di un solo euro) potrete partecipare all’estrazione di un pacco di soldi di peso variabile a seconda del tipo di estrazione fino al super premio finale che sarà assegnato nel 2022.

Insomma una cosa fantastica, soprattutto per chi non ha lavoro, non sa come pagare le bollette, non sa quando la sua attività lavorativa verrà sbloccata, non sa se al 2022 ci arriverà vivo perché è in lista di attesa per un intervento chirurgico urgente, o uno screening oncologico, dal mese di marzo.

Anche le banche festeggiano, perché si ha accesso a cashback e lotteria solo tramite l’utilizzo di moneta elettronica e quindi, soldini anche per loro.


Lo so, sono un po’ acida oggi ma è colpa della carogna che mi viene a trovare ogni sera alle 22, puntuale come il DPCM che l’ha partorita.
Colpa anche della sensazione di totale assurdità che mi assale se entro in un negozio o in un centro commerciale dove chiunque può prendere e riporre tutto ciò che vuole. Mentre in un museo, dove entrerei sola e su prenotazione, non toccherei nulla ne parlerei con nessuno, mi è vietato entrare in nome della lotta al Covid.
Un po’ di colpa l’ha anche la fame, non di cibo, no quello lo posso comprare perché sono fortunata e sono stata un’abile formichina per molti anni. Intendo fame di cultura condivisa, di pensiero critico, di logica e lungimiranza.

Fame che mi accompagna costantemente perché noi siamo umani grazie alle sensazioni che proviamo, alle emozioni che condividiamo, ai gesti che riconosciamo. A distanza, dietro un monitor o dallo schermo di un cellulare tutto questo manca e, visto come si sta comportando la gente, temo che gli effetti devastanti di queste privazioni siano già visibili.


Poi c’è il Natale degli affetti e della religione, due capitoli nei quali non entro visto che non ho più genitori o parenti anziani che mi aspettano e non sono credente. Ritengo però che negare un sorriso e il calore della vicinanza a persone anziane sia una cosa aberrante, soprattutto ora che son piene di paure e magari da mesi non vedono i loro cari.

Ricordo l’ultimo Natale con chi se ne è andato, io non avevo idea sarebbe stato l’ultimo ma loro sicuramente ci pensavano più di me e avergli regalato quel tempo che sentivano prezioso è un dolce ricordo.
Probabilmente qualcuno mi accuserà di essere una negazionista e mi si augurerà il Covid. Beh, ho già avuto un polmone collassato in passato, se deve capitare ancora capiterà ma vorrei che accadesse mentre sono una persona libera soprattutto sei poi dovessi anche morire.

E qui concludo con una riflessione ancor più personale, da mesi sento zittire ogni pensiero critico all’urlo “la salute prima di tutto”. Permettetemi di dissentire, la libertà è il bene più prezioso.

Senza libertà non sei più niente, sei una pedina, sei una cosa, sei in balia degli altri, sei uno schiavo….sei un consumatore.

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