Lo sapevate che i nuraghi in Sardegna potranno essere inseriti nella lista dei patrimoni dell’Unesco?
La data è il 31 marzo 2021: quel giorno si conoscerà l’esito della richiesta del comitato “Sardegna verso l’Unesco” – presieduto da Michele Cossa – che insieme al Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori e il Dass (Distretto aerospaziale della Sardegna) ha contribuito a creare una mappatura dettagliata del patrimonio archeologico, anche grazie all’uso di tecnologie d’avanguardia quali i droni, la realtà aumentata e la geolocalizzazione.
Un riconoscimento importante che segue quello del 2008 del canto a tenore quale “patrimonio immateriale dell’umanità”.
Per ora la quasi totalità dei comuni isolani ha deliberato e appoggiato la proposta.
E’ una azione di rilevanza mondiale, rientrare nella lista di quei siti che rappresentano particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale.
I nostri nuraghi che spesso vediamo, visitiamo o fotografiamo meritano l’ambito riconoscimento. Non solo perchè noi siamo sardi e tifiamo per questa conquista, ma perchè rappresentano un capolavoro umano, un segno della storia, la testimonianza di una civiltà.
L’unico bene sardo incluso nella lista del Patrimonio Unesco è oggi Su Nuraxi a Barumini. Ora restano da inserire 3500 Domus de Janas, isolati Menhir, necropoli scavate nella roccia, circa 10mila torri nuragiche, le Tombe dei Giganti, sacrari federali e una rete di pozzi, fonti e opere idrauliche.
La Sardegna è un museo aperto: mai come questi mesi di lockdown ci ha fatto conoscere la storia e la bellezza del territorio, nonostante la pigrizia di noi casteddai.
Il marchio Unesco darebbe una grande spinta al turismo e alla scoperta dell’Isola.
E’ nata anche una pagina facebook ufficiale per seguire questa bellissima “corsa”: https://www.facebook.com/114826977105682/posts/145076997414013/
Nella foto: il nuraghe Arresi