Silvia e la sua grande passione

Lo sapete che mi piace scoprire gli artisti che “fanno cose”.

Lei è Silvia ma su Instagram e su Facebook è Dolcefilnovo e si racconta così

“Mentre ricamavo la spilletta son tornata un po’ indietro nel tempo, cercavo di ricordare le orgini del mio interesse per il significato simbolico di ogni cosa. È stata l’archeologia ad aver acceso la miccia. Nel lontano 2003 feci un corso regionale per diventare guida archeologica, ancora prima di iscrivermi all’università, e se fino ad allora i nuraghi, le tombe di giganti, i pozzi sacri etc. erano stati dei “mucchi di pietre”, maestosi ma pur sempre anonimi, conoscerne la storia, la funzione, le tecniche costruttive ma sopratutto la dimensione simbolica, mi ha permesso di percepirne l’anima.

Quando ho scoperto il mondo delle pietre, dei colori e del ricamo nel 2011, ho sentito la stessa necessità: quella di dare un’anima alle “creature” che nascevano dalle mie mani.

La bocca

È la sede del soffio vitale, ci permette di mediare e interagire col mondo esterno. Attraverso di essa possiamo nutrirci, sperimentare ciò che ci piace o non ci piace, esprimere emozioni e sentimenti, calarci nel sapore del cibo, delle relazioni e dei sensi.

Insomma, un passato da guida turistica, ha studiato beni culturali, al momento lavora in un negozio per scarpe da bambini, studia psicologia e crea questi splendidi gioielli, utilizzando la tecnica del soutache, che combina con materiali di recupero, tra cui ritagli di stoffa, ricami,pietre e perline. La Sardegna è quasi sempre presente nei suoi gioielli, tra colori e tradizione, come i bottoni sardi.

Seguitela su Instagram https://instagram.com/dolcefilnovo?igshid=p3vr4iywofzt

Condividi:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
WhatsApp

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

On Key

Articoli correlati

Empanadas a volontà: ecco Hermanos!

Ci piace raccontare storie in città, di persone che fanno e magari trovano anche nuove strade. Come due fratelli cagliaritani, Rossella e Piergiorgio. Due storie