Arriva Halloween, la festa delle zucche, delle maschere e, per alcuni, delle controversie! Mentre metà di Cagliari si appresta a scavare zucche e preparare i travestimenti, tanti negozi si son addobbati con cura e dedizione e i bimbi immaginano già una sera di festa, l’altra metà alza un sopracciglio scettico.
Da una parte i “Puristi delle Tradizioni”, che sostengono che Halloween sia solo un’invasione culturale che offusca le nostre radici sarde (e si apre pure un discorso di religione). “Che bisogno c’è di vestirsi da zombie quando abbiamo le nostre belle maschere del Carnevale?” esclamano. Non apriamo altri fronti!
Dall’altro lato ci sono i “Modernisti dell’Orrore”, entusiasti di questa festa come se fossero nati altrove. Per loro, Halloween è l’occasione per liberare la creatività, e magari fare qualche scherzo in piena regola ai vicini meno sospettosi.
Dolcetto e scherzetto sì o no? E quanti eventi si coloreranno di Halloween anche se i cagliaritani son troppo pigri per vestirsi pure!
In mezzo a queste due fazioni, c’è il resto di noi. Sì, quelli che godono della possibilità di avere ancora un’altra scusa per una festa, ma che non vogliono certo dimenticare le proprie tradizioni. Insomma che vedono tutto di buon occhio senza dividersi e criticare le altrui scelte. Perché non trovare un compromesso?
E allora, cari Cagliaritani, perché non fondiamo le nostre tradizioni con questa tradizione importata? Immaginate una sfilata di Halloween con le maschere tipiche sarde a spasso tra zucche e ragnatele.
Un “Sardoween” che mescola dolci sardi e caramelle, suonatori di launeddas e streghe, animeddas e zombie. Potrebbe essere il miglior crossover della storia, un “Sardoween” da ricordare! È una provocazione, sia mai che qualche bacchettone non ci insulti.
Pensateci, Cagliari è una città di mare, di sole, ma anche di storia e cultura.
Potrebbe essere il miglior crossover della storia, un evento che unisce piuttosto che divide. E non è forse questo lo spirito di ogni festa che si rispetti?