Olbia, ponte di ferragosto. Oramai un’abitudine. Il festival estivo più grande d’Italia. Dal 14 al 17 agosto, oltre 50 concerti hanno fatto muovere anche quest’anno Olbia.
Serate calde, umide, con la pioggia a imperversare qualche momento, ma nessuno ha osato allontanarsi dalla scena.
100mila era l’eredità numerica e quest’anno il record è stato superata, a detta degli organizzati.
Quasi cento artisti, 55 set diversi che si sono alternati in quattro giorni. Un evento senza precedenti per Olbia e la Sardegna, uno show di punta del panorama italiano.
Il primo giorno ha fatto rima con Gigi D’Agostino, il Capitano della musica dance, tornato sulle scene nei mesi scorsi dopo una importante vicissitudine personale.
A far cantare tutti ci hanno pensato gli artisti di punta della serata, su tutti Ghali. Kid Yugi, Gemitaiz, Tony Effe, il big Macklemore e tanti altri hanno contribuito a renderla indimenticabile.
La notte di Ferragosto è stata speciale, e noi di FacendoCose eravamo presenti per documentarla.
Gazzelle ha portato il baricentro sulla sua musica indie, mentre Max Pezzali ha riportato tutti indietro nel tempo con i suoi successi, le sue storie da neopatentati e sbarbati anni 90 che affrontavano il mondo dei grandi, tra regine del Celebrità e sale giochi di nome Jolly Blue.
Tommaso Paradiso ha guidato tutti nella leggerezza delle melodie degli anni 80 tra amori e sbronze, Ariete ha portato freschezza con il suo volto semplice, mentre Rose Villain, Santi Francesi, Fred De Palma e molti altri hanno fatto cantare e ballare.
La terza giornata è stata dedicata alla trap, con un pubblico più giovane. Anche qui, grandi nomi, Geolier, Sfera Ebbasta, Anna e tanti altri.
L’ultima data è stata la ciliegina sulla torta. La reunion dei Club Dogo, Salmo – padrone di casa – e Noyz Narcos, e altri grandi nomi come Annalisa, Irama, Coez e Frah Quintale hanno concluso l’evento. Poi il saluto finale di Salmo e tutti i protagonisti sul palco, a celebrare la fine del lavoro, un altro anno andato e una bandiera Sarda a sventolare.
Magma Events e Vivo Concerti, affiancati dalla Lebonski Agency, hanno dato luogo a una commistione di musica e artisti senza tanti eguali, valida per tutte le età.
Generazioni di sogni e ricordi si sono riunite in uno show unico nel suo genere.
Noi di FacendoCose siamo stati là, testimoni del rito annuale del Red. E nonostante tornare di notte da Olbia non è una passeggiata – la 131 la conosciamo tutti – ne è valsa la pena.
Non chiedeteci perché ma il Red Valley è oramai “una regola”. Solo chi ci va può capire cosa sia. E un po’ ci dispiace, lo possiamo dire?, che Cagliari non veda mai “fare cose così”.