Perchè i cagliaritani dovrebbero avere la guida di Cagliari di Claudia Rabellino Becce?

La guida gentile di Cagliari di Claudia Rabellino Becce è qualcosa che tutti dovrebbero avere. Edita da Feltrinelli, a distanza di quasi un anno dalla sua uscita e presentazione, è un moderno Cicerone che ci accompagna in un viaggio nuovo alla scoperta di Cagliari.

Perchè un Cagliaritano dovrebbe avere una guida per Cagliari? leggerla offre la risposta che molti cercano. Perchè conoscere è sempre meglio di “pensare di conoscere”.

Molti pensano di conoscere a fondo la propria città semplicemente perché ci vivono, perché percorrono le sue strade ogni giorno o perché frequentano i luoghi più noti. Ma la verità è che, spesso, ci si limita a una conoscenza superficiale, fatta di abitudini e percorsi ripetuti. Cagliari, come tante altre città, nasconde sotto la sua quotidianità un’anima  che non si svela a uno sguardo distratto.

Avere una guida di Cagliari come questa, ad esempio, non è solo per i turisti: è un’opportunità per i suoi stessi abitanti di guardare con occhi nuovi ciò che li circonda. Leggerla significa scoprire aspetti che si ignoravano, storie che spiegano perché un quartiere è nato in un certo modo, perché una chiesa ha quella determinata architettura o quali locali offrono un drink speciale e diverso. È come avere una chiave per accedere a un livello più profondo della città, per trasformare lo spazio familiare in un luogo da riscoprire.

La guida, arricchita da una prefazione di Antonello Angioni, si apre con una suggestiva immagine: Cagliari come “la città del sole”, una definizione che richiama non solo la sua collocazione geografica, ma anche alla sensazione luminosa e accogliente del luogo, nonostante le sue contraddizioni. Però Claudia Rabellino Becce, con uno stile coinvolgente e amichevole, punta al bello: ci invita a percorrere i quartieri storici della città, a cominciare dal Castello, cuore della memoria di Cagliari. Ci sono itinerari che non si fermano solo ai luoghi, ma affrontano storie e tradizioni senza però cadere nel didascalico.

Cose da vedere e da fare, come diciamo noi. Arte e cultura, mercati, eventi, mangiare sport e tempo libero e mondo della notte: un invito a scoprire Cagliari con occhi nuovi, anche a ripensarla per chi crede di conoscerla già come tutti noi. O ad ascoltarla attraverso una playlist ad hoc, creata e cliccabile.

La scrittura piacevole e stimolante di Claudia offre spunti per avere voglia di uscire e magari cimentarsi nell’inaspettato: un luogo, un evento, un locale, un itinerario. Ci sono tanti contributi esterni, come quelli di Maria Laura Berlinguer, Maria Francesca Chiappe, Maria Grazia Marilotti, Valentina Ragazzo e Anna de Lorenzo con le foto. Cristina Mamusa per le eccellenze enogastronomiche, di Nick Tixi – che poi è chi scrive – per la notte, di Ileana Coiana per i consigli sparsi, di Daniela Circeo dal Comune per le info istituzionali. Ma c’è anche una presenza-assenza che riempie il cuore, che è quella della nostra Sonia Carta, citata nei ringraziamenti.

Conoscere davvero la propria città significa anche imparare a raccontarla, a viverla con maggiore consapevolezza e orgoglio. Non è raro che un visitatore straniero, armato di curiosità e di una buona guida, sappia cose che perfino un abitante di lunga data ignora. È un paradosso che dovrebbe far riflettere: siamo così immersi nella routine che smettiamo di esplorare ciò che ci è vicino.

Un libro da leggere, rileggere e portare con sé durante ogni uscita visita a Cagliari. Un invito a uscire dalla propria comfort zone, a rallentare e a osservare con attenzione. Perché conoscere è sempre meglio di pensare di conoscere.

Grazie Claudia per il tuo gesto d’amore, pieno di risvolti, attraverso l’arte della scrittura. Perché l’amore ha mille colori, e Cagliari forse, né troppo grande, né piccola, sa riassumerli.

Nicola Montisci

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