È in programmazione in questi giorni, nelle sale cagliaritane (cinema Odissea, Cineworld e al The Space di Quartucciu) il nuovo film del regista cagliaritano.
“Dimmi che destino avrò”, è questo il titolo di questo lungometraggio che è stato lanciato in anteprima al Festival del cinema di Torino, ricevendo un’accoglienza molto positiva dalla critica del festival, e che ora si confronta col pubblico.
È la storia di Alina, una ragazza Rom che vive a Parigi e torna a Cagliari dalla sua gente, nel campo nomadi dove è cresciuta, per aiutare un commissario dei carabinieri a risolvere il mistero della scomparsa di due giovani rom. Così il commissario – uno straordinario Salvatore Cantalupo (già visto in “Gomorra”) – si troverà coinvolto in un mondo che non conosce e che scoprirà pian piano. Da qui si sviluppa una trama che emoziona e coinvolge, mostrando allo spettatore una realtà cruda ma trattata dal regista con quel tocco di leggerezza e di poesia che così bene Marcias riesce a trasmettere (già l’aveva fatto nel precedente “I bambini della sua vita”), senza tuttavia allontanarsi dalla quotidianità delle cose e della vita in un campo rom.
Eppure sottolineiamo che non è un film sui rom. È un film che vuole soprattutto metterci davanti allo specchio e mostrare come troppo spesso i nostri pregiudizi verso chi è ”diverso” da noi siano soltanto frutto di stupide paure e di fragili incomprensioni. È un film sull’uguaglianza e sull’inclusione sociale che così di sovente al giorno d’oggi viene negata in base esclusivamente alla razza o all’etnia di una persona. Un film che affronta tematiche delicate e attuali con un tocco di poesia e di ottimismo. Un film che regala emozioni e speranze. È un film, insomma, che tutti dovrebbero vedere: soprattutto i più piccoli, per scoprire che anche i bambini rom – che nel film hanno un ruolo importante – alla fine hanno gli stessi sogni e le stesse speranze.
Proprio per questo messaggio di speranza e uguaglianza “Dimmi che destino avrò” ha ricevuto anche un riconoscimento speciale dall’Unicef, per l’alto valore del messaggio contenuto. Un film in cui “il tema della non discriminazione dei gruppi più emarginati di bambini e adolescenti viene raccontato con grande sensibilità e delicatezza”.
Una menzione a parte meritano l’attrice albanese Luli Bitri e Salvatore Cantalupo, che hanno saputo interpretare benissimo i ruoli e le dinamiche dei due protagonisti; ma anche i cinque bambini rom del film che catturano il pubblico con la loro simpatia e la loro vitalità.
Come detto “Dimmi che destino avrò” è proprio in questi giorni nei cinema di Cagliari e questa settimana uscirà anche nel resto della Sardegna, per sbarcare poi nella Penisola (Roma, Milano, etc…).
Vi consigliamo veramente di non perderlo!
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