Ci scrive un ragazzo di Cagliari e ci racconta uno spaccato dei giovani in città
Cagliari, una città che sa come divertirsi, o almeno i giovani cagliaritani la pensano così.
Quando un giovane cagliaritano sta per compiere i 18 anni, sembra che si stia preparando per la missione più importante della sua vita.
Non è una festa se non c’è una maglia Barrow rosa confetto indossata con la giusta dose di fierezza. E le ragazze? Beh, si preferiscono i body di Shein, che trasudano stile… o almeno così dicono.
Ma cosa fanno questi giovani cagliaritani di cui parlate quando vogliono uscire e divertirsi? Il rituale notturno è un po’ come un copione teatrale ben studiato. Prima di tutto, ai piedi le Dunk o Jordan, perché, si sa, uno stile impeccabile è sacro.
Il taglio di capelli è una questione seria. Se sei un ragazzo, uscire senza una sfumatura “fresh” è un reato. Ma qui siamo in Sardegna, e il baffo stile napoletano è il tocco finale che completa l’immagine del giovane cagliaritano. Se sei una ragazza, invece, “shatush” è la parola magica. I giovani cagliaritani sanno bene che il gioco dei colori nei capelli è una questione di vita o di morte, o almeno di stile.
L’estate rappresenta la stagione dei primi viaggi lontani da mamma e papà. La meta più gettonata? Palma di Maiorca o Malta, ovviamente! Prezzi bassi, voli diretti e discoteche più o meno blasonate sono il biglietto da visita di questa nuova generazione che non rinuncia mai alla pizzetta sfoglia per colazione.
La serata ideale prevede una serie di tappe fisse. Prima di tutto, si balla al Colibrì, al Bebecita o all’Albachiara se c’è fortuna con “l’accozzo”. E cosa beviamo? Il Vodka Redbull è il compagno di vita, ma per sentirsi un po’ ribelli c’è sempre il Disaronno Redbull. E poi c’è il Gin Lemon, che è come il marchio di fabbrica del più “togo” della cricca.
Ma il giovane cagliaritano non è fatto solo di moda e divertimento. Se è un po’ chic, si intrufola nel Corso e sorseggia da Forma. Quando sente un’esplosione di internazionalità, opta per le tapas di 100 Montaditos, perché niente urla “sono globale” come un panino con qualche ingrediente sopra.
La musica? Una questione complicata. Trap o reggaeton? La risposta è “sì”. E ora c’è anche la trap latina, grazie a Dio. Bad Bunny è il loro profeta, e Shiva è la divinità della musica che si trova nelle playlist di tutti. Ma non c’è solo musica. Ci sono sigarette fumate di nascosto al Porto, tra risate e confidenze, e c’è lo spritz di Tiffany, che sembra più una gemma da salvaguardare che una bevanda.
I festival non mancano. A giugno, anche se non mettono piede in un’università, i giovani si riversano all’Ateneika. Ad agosto, è il momento di Red Valley o Arabax, e Su Casteddu è tornato in Serie A, e sì, lo sanno bene. Man mano che le temperature scendono, le maglie e i top vengono riposti nell’armadio, mentre il Mag si prepara a riaprire. “Minca fra è storpio” dicono, ma il “pre” lo fanno da Mojito perché “ci bevo tutto”.
La Nuova Sardegna su Spotify si appresta a dominare la scena musicale, mentre l’Opera Music Forum riapre i cancelli in attesa del Capodanno. E chi sarà l’artista che porterà il cindaco quest’anno in piazza? Un mistero avvolto nel divertimento cagliaritano.
E quando c’è fame dopo una lunga notte di balli e divertimento, c’è una destinazione imprescindibile: un kebab da Zaza.
Ormai, tutti, indipendentemente dal sesso, hanno abbracciato la nuova moda delle Lem o delle Puff, sigarette elettroniche usa e getta dalle più varie fragranze e sapori.
La nostra vita da giovani cagliaritani è una miscela unica di stile, divertimento e un pizzico di ironia, e non potrebbero immaginarsela altrimenti. In un mondo in cui le polemiche e le sfide possono sembrare incessanti, noi portiamo sogni, vitalità e passione per l’arte del divertimento. Ogni notte è una nuova avventura, ogni canzone è un inno alla gioventù.