Volete sapere qualcosa di straordinario che combina cibo, cultura e sostenibilità? Parliamo dello slow food. No, non è un piatto servito a rallentatore! Si tratta di un movimento che celebra l’arte di mangiare bene, rispettando la natura e le tradizioni locali.
Pensateci: in un’epoca in cui tutto corre veloce e i fast food sono ovunque, lo slow food ci invita a prenderci una pausa. A gustare ogni boccone, ad apprezzare le storie e le persone dietro ogni piatto. È un ritorno alle radici, alla qualità piuttosto che alla quantità. E non è solo una questione di sapore. Lo slow food è anche un gesto d’amore verso il nostro pianeta. Preferendo cibi locali e stagionali, riduciamo l’impatto ambientale e sosteniamo i produttori locali.
Poi c’è la Guida annuale Osterie d’Italia con premi e consigli.
Le osterie sarde premiate da Slow Food sono sette, con due nuove aggiunte quest’anno rispetto al 2022.
Le conferme sono: La Locanda dei Buoni e Cattivi a Cagliari, Su Recreu a Ittiri, Il Rifugio a Nuoro, Letizia a Nuxis, e La Rosa dei Venti a Sennariolo.
Si aggiungono Abbamele a Mamoiada, noto per i suoi vini, e Ada a San Sperate, premiato anche per la sua selezione di birre e bevande.
Sei nuovi locali sono entrati nella guida: Mabrouk ad Alghero, Margherita ad Arborea, Alduccio al Panificio a Bosa (premiato anche per “Bere Bene”), Leopardi a Cabras, Transumanza a Cagliari e Osteria del Borgo a Tempio Pausania.
Quattro ristoranti hanno ricevuto il riconoscimento “Bottiglie” per l’ampia selezione di vini: Leopardi di Cabras, ChiaroScuro a Cagliari, Ispinigoli a Dorgali e Abbamele a Mamoiada.
La Sardegna mostra un dinamismo culinario, dove le nuove generazioni mantengono un legame con il passato, promuovendo prodotti locali e unendo tradizioni rurali e urbane. Infine, c’è un focus crescente sulla sostenibilità, come dimostrato dalla scelta di pesci non in via d’estinzione nei menu marini.
Insomma, slow food è una filosofia che va oltre il semplice atto di mangiare. È un invito a vivere in modo più consapevole, ad abbracciare un ritmo più naturale e a condividere momenti autentici con amici e famiglia attorno a un tavolo.
Che ne dite? La prossima volta che vi scegliete dove sedervi a tavola, provate a “mangiare slow”. Sentirete la differenza, non solo nel palato, ma anche nell’anima.