Janas – Il bene ed il male un’unica forza !

Al Mandela Forum di Firenze, dal 7 al 10 marzo 2013, si sono svolti i Campionati Italiani Gruppi di Pattinaggio a Rotelle Spettacolo e Sincronizzato. Un grande appuntamento di sport e spettacolo non solo per i numeri eloquenti dei partecipanti (2.800 atleti ed oltre 200 squadre), ma anche e soprattutto per il livello artistico che questa disciplina, relativamente giovane all’interno del movimento roller, è riuscita a sviluppare in pochi anni. Il mondo del pattinaggio gruppi, infatti, ha goduto di un trend di crescita impressionante per la sua capacità di rivolgersi ad un target molto ampio di pattinatori con il linguaggio semplice del “coinvolgimento nel progetto di squadra”, dell’entusiasmo e del senso di appartenenza, approcci allo sport questi molto distanti dall’agonismo esasperato che caratterizza altre discipline. Anche la Sardegna, con due rappresentative, l’Accademia Rotellistica Sarda di Cagliari che ha portato un gruppo di quindici atlete per la categoria Gruppi Jeunesse Nazionale ed un gruppo di società formato dalla Flamingo Skating Club di Quartu S’Elena, la Life di Cagliari e la  San Luca di Quartu Sant’Elena che hanno partecipato nella categoria Piccoli Gruppi Divisione Nazionale. In quest’ultima categoria gli atleti pattinatori, provenienti da diversi anni di esperienza in gare nazionali e internazionali, sono riusciti meritatamente a classificarsi al quarto posto, mentre nella categoria “Jeunesse” le quindici pattinatrici, allenate da Gianni Schirra, hanno fatto la loro prima esperienza e quindi anche il loro battesimo di gara con il nome di “Janas” e il brano “Il Bene ed il Male”. Il risultato, malgrado la posizione in classifica, è stato molto soddisfacente (i commenti degli addetti ai lavori sono stati positivi), sia perchè la decisione di partecipare a questa nuova disciplina è stata presa solo pochi mesi fa, sia perchè per tutte loro è stata la prima gara svolta oltre il mare ed a livello Nazionale. Tantissime le emozioni per le quindici ragazze la cui età partiva da 10 fino a 17 anni, dalle prove pre-gara, al trucco negli spogliatoi, fino all’ingresso in pista dopo aver visto i gruppi esibirsi prima di loro, gruppi molto più esperti e sicuramente molto più strutturati soprattutto dal punti di vista coreografico. E’ stato, infatti, uno spettacolo ricchissimo per i costumi utilizzati, per le idee creative organizzate e raccontate nei quattro minuti a disposizione, per le musiche ed i movimenti tecnici scelti: sicuramente, oltre alle doti tecniche possedute, per i giudici ha giocato favorevolmente il livello artistico espresso dai diversi gruppi che provenivano da tutta Italia, soprattutto dal nord. Il Veneto ha giocato la parte da leone, portando a casa i primi tre posti sul podio con tre coreografie piene di colori e di soprese che hanno lasciato a bocca aperta soprattutto la delegazione Sarda che non aveva ancora partecipato a questo tipo di gare e che, ingenuamente, pensava di poter ambire a posizioni migliori. Ma è stato un pò come quando si incontrano due squadre di calcio in un grande stadio, una con l’attrezzatura spaziale, abituata da sempre a giocare su campi in erba e l’altra con le scarpe consunte, le calze slabbrate e con le ginocchia piene di croste e ferite ancora fresche collezionate nei campi sterrati di quartiere.

Complicato competere, ma tanto emozionante farlo comunque, soprattutto per lo sforzo, anche economico, di tutte le famiglie che hanno accompagnato le proprie atlete, felici di condividere, con qualche lacrimuccia, tutte le fatiche che hanno fatto insieme giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, per sostenere, oltre che loro, uno dei tanti “sport minori” che vorremmo tanto fossero sostenuti da tutti.

 

 

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