Il Torneo delle Regioni arriva in Sardegna

Dal 22 al 30 marzo sbarca sull’isola la 52ª edizione della più imponente manifestazione di calcio giovanile della Lega Nazionale Dilettanti. Lo ha raccontato alla stampa il Presidente del Comitato regionale sardo Andrea Delpin.

Presentata a Cagliari, nella sede del Comitato Regionale sardo della Lega Nazionale Dilettanti, la 52ª edizione della più imponente manifestazione di calcio giovanile d’Italia che farà approdo sull’isola dal 22 al 30 marzo portando con se il consueto carico di passione ed i suoi numeri da capogiro. 2700 tra atleti e dirigenti, in rappresentanza dell’intero movimento dilettantistico e giovanile, saranno impegnati nella classica competizione della Lega Nazionale Dilettanti che metterà di fronte le rappresentative juniores, allievi, giovanissimi, calcio femminile, futsal maschile e femminile di tutti e 20 i Comitati Regionali (per la prima volta con l’ex CR Trentino Alto Adige che parteciperà con le selezioni dei due comitati provinciali di Trento e Bolzano). “Il Torneo delle Regioni rappresenta uno dei momenti più alti per il nostro movimento – ha affermato il presidente della LND, Carlo Tavecchio – si tratta di una competizione che incarna alla perfezione i valori sui quali si fonda la nostra mission: il sano agonismo, il rispetto delle regole, la forza dell’identità e della passione”.

L’ORGANIZZAZIONE – Uno sbarco di massa che troverà gli organizzatori pronti da tempo ad accettare la sfida. Il Comitato Regionale Sardegna guidato da Andrea Delpin ha avuto sin dal principio le idee chiare sull’impatto dell’evento sul territorio ma soprattutto sulle opportunità che esso avrebbe rappresentato per l’Isola. “Ci siamo preparati a dovere per ricevere un’esplosione di gioventù – ha dichiarato con entusiasmo il presidente del CR sardo Andrea Delpin, accompagnato dal presidente onorario Benedetto Piras e dal segretario Antonello Madau – siamo fiduciosi nella migliore riuscita della manifestazione per la quale abbiamo messo in atto un modello organizzativo moderno e dinamico, in grado di stimolare il coinvolgimento degli atleti, dei territori che saranno interessati e delle amministrazioni locali”. Il torneo interesserà la metà abbondante della regione, suddivisa idealmente in quattro aree, ciascuna delle quali ospiterà un girone intero (con tutte le rappresentative per ciascuna categoria) della competizione: Cagliari, Sulcis, Ogliastra e Oristano. Una scelta logistica che consentirà di avere strutture alberghiere di grande portata e disponibilità di campi in erba artificiale, così come di ridurre le distanze per i trasferimenti e di realizzare delle importanti accordi con gli enti di promozione turistica. Novità assoluta per il Torneo delle Regioni sarà quella di avere quattro eventi di apertura, uno per ciascun girone, tutti all’insegna del divertimento e pensati per la giovane età dei partecipanti. Una formula che, assicurano gli organizzatori, garantirà la massima cura dei dettagli grazie alla stretta collaborazione con le realtà locali impegnate nella conoscenza e valorizzazione dei rispettivi territori. “La scelta di suddividere il torneo in zone rappresenta una novità assoluta – ha spiegato Delpin – ciò ci consentirà di fidelizzare le società sportive coinvolte ed il pubblico con le rappresentative regionali ospitate. Come organizzatori crediamo fortemente nell’impatto sociale dei concentramenti”.

L’altra grande novità del Torneo delle Regioni 2013 sarà rappresentata dalla volontà della Lega Nazionale Dilettanti nel trasformare l’appuntamento in un vero e proprio festival del calcio di base. In cartellone troveranno spazio anche il Premio Ali della Vittoria e la Cerimonia delle Benemerenze. Il prestigio e l’orgoglio dei Dilettanti, in due momenti distinti ma contigui, verranno celebrati nella serata che precederà la giornata di riposo della competizione, realizzando una perfetta sincronia tra agonismo e senso di appartenenza alla più grande famiglia di calcio dilettantistico d’Europa.

IN CAMPO – Dall’organizzazione al campo, con le sei coppe “tricolore” in palio. Si riparte dai trionfi del 2012 di Umbria (juniores), Lazio (allievi e calcio femminile), Friuli Venezia Giulia (giovanissimi), Sicilia (calcio a 5) e Abruzzo (calcio a 5 femminile) per un avventura lunga nove giorni che vedrà in campo 109 selezioni regionali. Oltre 200 gli incontri in calendario per la corsa al trofeo nelle rispettive categorie. Il Veneto è ancora al primo posto nel medagliere del Torneo delle Regioni con 29 successi, seguito dal Lazio a quota 19 e dall’accoppiata Lombardia-Toscana a 17 (i toscani vantano però il record di vittorie nella categoria regina del torneo: 10 trionfi con la formazione juniores).

LA MASCOTTE – Dal lupo delle Dolomiti lucane al gigante di Monti Prama. Dalla Basilicata alla Sardegna il testimone dell’allegria passerà anche per la mascotte. Si prosegue infatti nel solco tracciato con successo dal comitato organizzatore del 2012 di dare un volto giocoso al Torneo delle Regioni, eleggendo di volta in volta un personaggio-icona in grado di rappresentare le caratteristiche del territorio ospitante la manifestazione. Da Lucangolo, tutto pelo e sguardo sornione, a Prameddu, un moai sardo dal ciuffo vagamente balotelliano. La mascotte scelta dal Comitato Regionale Sardegna è legata al sensazionale ritrovamento di statue gigantesche a Monti Prama presso Cabras (a due passi da Oristano). L’eccezionalità della scoperta, avvenuta negli anni ’70, non ha riguardato tanto le dimensioni dei reperti quanto la loro capacità di aprire un importante dibattito tra gli studiosi, arrivando a mettere in discussione le origini fino ad allora accertate sulla “sardità” e svelando una parte sconosciuta sulla storia delle popolazioni del Mediterraneo occidentale del I millennio a.C.

fonte: Diariosportivo.it

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