Intervistiamo un giovane scrittore quartese che ha appena scritto un libro, il Demone di Erebo. Una bella chiacchiera attraversando le pagine del libro, ma anche la vita, le difficoltà e i suoi grandi sogni. E un appello per i lettori…
Davide, raccontaci chi sei in una manciata di parole..
Ciao a tutti, mi chiamo Davide Pisano e sono un giovane di trent’anni appena compiuti che abita alla periferia di Quartu Sant’Elena. Sono figlio unico, sono un appassionato di materie scientifiche e di cultura generale e vivo con i miei genitori. Ho una salute abbastanza cagionevole, che limita parecchio la mobilità nell’uscire di casa e nei rapporti umani, sicché la maggior parte di questi attualmente avvengono via internet.
Sei un giovane scrittore e, come tutti i giovani d’oggi, un gran sognatore. Vuoi raccontarci come e quando hai sentito il bisogno di tramutare i tuoi sogni e le tue fantasie in qualcosa di concreto e di metterli per iscritto?
Mmm, la fantasia non è tanto la capacità di immaginare cose che non esistono, ma è la capacità di rielaborare in nuove combinazioni ciò che già si conosce. è sempre stata fondamentale per lo sviluppo della civiltà umana e senza di essa non avremmo sviluppato alcuna tecnologia. Ho sempre avuto una spiccata immaginazione, attinta anche da numerose letture e da varie cose che affondano nella mia infanzia. Son affetto da una sindrome invalidante, ma nonostante questo, la mia vita è stata accettabile fino all’età di 14 anni. A quel punto purtroppo una serie di circostanze molto negative mi ha fatto perdere la salute e anche l’adolescenza: ho passato due anni di ospedalizzazione forzata, in parte a causa di un’epatite e di una cistite dai difficili decorsi, in parte a causa di problemi di malasanità e di cure errate da parte di molti medici. Sono sopravvissuto per puro miracolo e ho impiegato molto tempo a compiere riabilitazione per poter almeno usare il computer e uscire un po’ di casa. Durante la malattia per sopravvivere e per fuggire dall’inferno che vivevo, ho sentito il bisogno di estraniarmi dalla realtà. La fantascienza è sempre stata una mia passione, come anche l’esoterismo e il sovrannaturale. Amo sia la letteratura fantascientifica classica che il genere fantasy. Ho pensato di combinare i due fattori e così iniziai ad inventare dei mondi alieni abitati da civiltà dotate sia di tecnologia che di capacità che noi definiremmo sovrannaturali. Man mano che stavo meglio, ho sentito il bisogno di espandere quello che all’inizio era solo un progetto appena abbozzato. Un continuo work in progresss l’ha fatto diventare un’opera completa. Man mano, ho riportato al computer le varie informazioni sulle razze e sui loro pianeti. A quel punto il background era pronto, e iniziai a pensare a delle storie che si svolsero in queste realtà alternative. Da lì, nacque la mia saga. Al momento il primo libro è pubblicato, e il sequel è in cantiere. Sfortunatamente far promozione di questi tempi è difficile, anche a causa della crisi del mercato editoriale. Sto lavorando attualmente ad una breve storia, non superiore alle 300 pagine, che fa da prequel sull’opera finora edita. La saga in sé, terminata la storia principale, poi riprenderà a due secoli di distanza, in una serie di cicli di avventure che sposteranno l’azione sugli altri mondi.
Come hai già detto, hai la passione per il fantasy. Quando hai capito che era ciò che desideravi scrivere?
Quando lessi il Signore degli Anelli e la Spada di Shannara, all’età di 18 anni. Per la fantascienza i miei capisaldi sono stati La Fondazione di Asimov, il suo ciclo dei Robot, alcune storie di space-opera degli anni 50, e, per quella televisiva e cinematografica, Star Wars e, successivamente, Star Trek (le nuove serie Voyager, Next Generation). Ma la mia opera non ha un genere vero e proprio, è un Fantasy, ma l’ambientazione è fantascientifica. Al tempo stesso fa digressioni in altri generi. A volte metto elementi e registri tipici del giallo, altre dell’Horror. Ho letto anche alcune opere di Lovecraft e sono appassionato di una saga video ludica di fantasy gotico da moltissimi anni. Questo mi permette di aver buone conoscenze anche di quei generi.
La maggior parte degli scrittori tendono a prendere altri scrittori come muse ispiratrici. Tu quali autori e romanzi consideri come modelli da cui prendere aspirazione?
Terry Brooks e Asimov son stati i miei principali modelli, Tolkien, non tanto. è molto abile ed è il padre del fantasy, ma è a volte è molto aulico e penso che esser semplici e diretti sia fondamentale per comunicare ai propri lettori. Tuttavia se posso darvi un consiglio: è normale affidarsi ai maestri all’inizio, o seguire le loro orme, ma poi dovete sviluppare il vostro stile personale, e andare avanti con le vostre gambe.
Sei uno dei pochi scrittori sardi, se non sbagliamo, a produrre un testo di questo genere, inoltre ben articolato dato che parliamo di 600 pagine circa. Come ci si sente a ricoprire questo ruolo?
Normale. Voglio dire, sono solo un giovane essere umano come tutti gli altri, con pregi, difetti, forze e debolezze. So che la mia opera ha un notevole potenziale, ma riconosco di esser ancora all’inizio e di aver ancora molto da apprendere. Sono più che altro preoccupato, sia per il mio futuro, che per quello della società in genere, di cui le crepe sono ormai evidenti, sia di molte persone a me care.
Molti giovani autori oggi scrivono fantasy, c’è qualche suggerimento che ti sentiresti di dare ai tuoi coetanei che vorrebbero seguire il tuo percorso?
Si: una tecnica per evitare il blocco dello scrittore: fatevi una scaletta di tutta la storia. Decidete fin da subito come sarà il vostro racconto. Nulla di particolare, ma le linee base. Stabilite cosa deve accadere in ogni capitolo. Prima di iniziare la storia, fate un lungo lavoro di ricerca e di elaborazione per creare lo scenario in cui essa si svolge, il contesto, il mondo in cui è ambientata. Date molto spazio alla cura dei personaggi, che sono i vostri attori. Fate delle tabelle. Esiste un software chiamato Heromachine che permette anche a chi non è vezzo di disegno di tracciar un ritratto sommario a grandi linee del proprio personaggio. Stabilite fin da subito delle schede con nome, età, professione del personaggio, carattere, capacità e talenti che usa nella storia o in combattimento, la storia personale e il modo in cui il suo vissuto l’ha plasmato. tutto questo materiale è fondamentale. Insomma, la pre-produzione è un lavoro meticoloso tanto quanto la stesura. Poi c’è la revisione. non fatela da soli, sopratutto per la correzione degli errori di ortografia e grammatica. Fatevi aiutare da qualcuno abilissimo, che possa aiutarvi a stanare gli errori e che possa suggerirvi forme verbali alternative per migliorare la sintassi e l’espressione. Un ultimo consiglio: ricordatevi che l’inizio e la fine sono le parti più importanti. Con l’inizio dovete attirare subito l’attenzione sul fulcro del discorso, con la conclusione dovete ripagare il lettore della fatica, del tempo e del denaro speso nel vostro libro. Ricordatevi che voi siete degli artisti, ma che al tempo stesso offrite un servizio. Come tali considerate sempre con grande attenzione le necessità dei vostri lettori e del vostro pubblico. Non demoralizzatevi subito se non avete successo. I libri, appena pubblicati, impiegano mediamente, due o tre anni a decollare, e le case editrici sei mesi a rispondere, Se rispondono. Non arrendetevi al primo rifiuto. Non accontentatevi delle opinioni di parenti e familiari sulle vostre opere, perché tendono a non essere imparziali. Fate attenzione alle case editrici a pagamento: non fanno quasi nessuna promozione. Oggigiorno un autore deve esser anche l’imprenditore di se stesso. Decidete voi come porvi al pubblico e cosa fare per farvi conoscere, la strada verrà da sé. Non arrendetevi mai.
Concludiamo con una piccola ma importante curiosità: quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Trovare più amici nella vita reale con cui condividere le mie passioni, trovare una metà, perché non voglio vivere da solo e il tempo inizia a scorrere. Portare avanti la mia opera. Come hobby sto realizzando un fangame. In questo momento avrei davvero bisogno di aiuto col C++, non sono un programmatore. Trovare una cura per migliorare il mio stato di salute, in modo da permettermi di assaporare meglio la vita. Quest’ultimo punto è davvero difficile. Bisognerebbe riscrivere il DNA per farlo. Ma soprattutto, ci tengo ad esser circondato da amici che mi amino per quello che sono, e non per quello che faccio. Ci tengo molto a questo.
Ecco come trovare il libro http://www.booksprintedizioni.it/libro/Fantasy/il-demone-di-erebo
Nicola Camba