“Prima di gestire il Glemerald Salvatore Palla si occupava di ristorazione (12 anni di esperienza nel settore, ndr) e Barbara Pitzalis di wedding planner: “Abbiamo deciso di unire le nostre passioni cercando una location per i matrimoni, poi invece il destino ci ha portato a conoscere l’ostello a Pula e ci siamo fatti trascinare dall’entusiasmo senza pensare troppo a come avremmo sostenuto nel tempo un impegno così gravoso. Abbiamo seguito il nostro istinto, con un pizzico di pazzia e molta determinazione.
– La gestione del Glemerald, quali difficoltà e quali speranze?
Difficoltà tante, prima di tutto nel riuscire a partecipare alla gara, poi nell’aggiudicarci la struttura (in un primo momento assegnata ad un’altra ditta), poi nel ripristinarla in tempi rapidissimi dopo 8 anni di totale abbandono e infine nell’entrare in un mercato in cui la mentalità è ancora molto chiusa verso chi arriva da “fuori”. Le opportunità le abbiamo intraviste quando la struttura era un rudere e nessuno voleva prendersi l’impegno di rimetterla in sesto: creare una location diversa dalle classiche strutture alberghiere di Pula, una struttura multi-funzionale impostata in modo giovane e dinamico senza però tralasciare comfort e qualità dei servizi.
– Chi si rivolge alla vostra struttura?
La nostra clientela è molto variegata, sono tante le famiglie e le coppie, per lo più tra i 30 e i 45 anni che arrivano per una vacanza, ma, avendo varie soluzioni di camere e prezzi ci capita di lavorare con studenti che si recano a Pula per stage e tirocini e si soffermano in paese per alcuni mesi.
– La cosa più curiosa è parlare di ostelli in Sardegna…
L’ostello è nato per aggiungere all’offerta turistica di Pula una struttura “accessibile”, cosa che in zona mancava ma che necessitava poichè vi è domanda da parte di studenti, lavoratori, sportivi. Dal canto nostro, amando comunque la qualità anche nelle cose più semplici, abbiamo voluto che fosse un’ostello non “all’italiana” ma improntato su una linea di lavoro degli ostelli nord europei, qualitativamente più elevata. Ci sono le classiche camerate col bagno in comune ma anche camere con bagno privato e le cosiddette “family”.
– L’estate è cominciata, oltre alla ricettività avete dei progetti per l’immediato?
Stiamo incrementando il potenziale della struttura attraverso la realizzazione di servizi complementari, non inclusi nel costo della camera, che possono permettere al cliente, laddove volesse, di avere maggiori comfort: oltre al ristorante e lounge bar sul prato, è quasi terminata la zona bambini, attrezzata con i giochi, alcuni con ingresso libero e altri a pagamento e il servizio di baby sitter; è in progettazione un minigolf a nove buche e più avanti potrebbe essere realizzata una piscina.
– C’è tanta offerta in zona, perchè dovrebbero scegliere proprio voi?
Quello che abbiamo riscontrato che piace ai nostri clienti è che possono spendere poco per dormire e investire il loro budget di vacanza sulla conoscenza del territorio e sugli svaghi, allo stesso tempo hanno possibilità di gustare un’ottima cucina nel nostro ristorante mangiando a la carte, partecipare a eventi e serate a tema; si trovano in una struttura confortevole a due passi dal centro e dal mare, con un ampio giardino, senza subire il caos del pieno centro di Pula in alta stagione.
– A proposito, quali opportunità pensate ci siano per Pula?
Pula ha grandi possibilità ancora poco espresse. C’è la storia espressa nell’unicità dello scenario del sito archeologico di Nora, una cura per la tradizione ancora espressa da eventi come quello di Sant’Efisio, ci sono a pochi minuti di macchina bellissime spiagge e splendidi parchi naturali, il paesino è curato, c’è il sole 9 mesi l’anno… manca però l’organizzazione di attività che animino il paese e permettano di estendere la stagione turistica, manca la collaborazione (e non l’opposizione) tra le varie attività locali anche tra esse concorrenti, e il non accontentarsi del fatto che “i turisti arrivano sempre” e distinguersi offrendo servizi di qualità. Pula non avrebbe nulla da invidiare ad altri paesi del nord Sardegna se tutti noi operatori del settore e amministrazione comunale ci impegnassimo per renderlo competitivo.