Teatri, cinema e scuole ancora chiusi e chissà per quanto tempo ancora. Un bel bavaglio per “l’arte e la cultura”, alle quali sembra sia stata messa una sordina per non farsi sentire. Invece, a proposito di “sentire” qualche giorno fa abbiamo “sentito il fischio di un arbitro decretare l’inizio di una partita di calcio di Coppa Italia” e il 20 Giugno rinizierá pure il campionato di calcio. Insomma i giocatori scendono nuovamente in campo. A tal proposito sono dure le parole del primo violino del Teatro Lirico di Cagliari Gianmaria Melis ” non sono contrario al calcio, ma faccio molta fatica a comprendere la differenza nell’attuazione delle misure di sicurezza anticovid tra i vari settori professionali.
E per me, che amo il mio paese alla follia, in questo momento è molto difficile sentirmi fiero di essere italiano.
Difatti, la storia si ripete, non è cambiato nulla da duemila anni ad oggi; prima per governare e deviare lo sguardo del popolo si usavano le arene e i gladiatori, oggi gli stadi. Che vergogna” Conclude con “adoro lo sport”.Ci sarebbe tanto da scrivere. Noi vi poniamo solo delle domande ….

  • Due pesi due misure?
  • Tira più una palla che la cultura?
    O forse il Covid che potrebbe arrivare in uno stadio è diverso da quello che potrebbe arrivare in un teatro ?
  • BOOOOOH
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